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L'editoriale di numero 10

Carmine Nunziata ai quarti con l’Under 21

La speranza che dietro alla nazionale maggiore ci sia qualcosa di buono c’è. I dubbi che lo staff a cui è stata affidata proprio la nazionale maggiore sia all’altezza ci sono tutti. Ci si augura che il campo smentisca queste sensazioni

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La nazionale Under 21 di Carmine Nunziata, campano di San Gennaro Vesuviano, chiude il girone al secondo posto pareggiando con la Spagna.

Carmine Nunziata ha operato un turnover in pratica totale seguito nella scelta anche dal selezionatore iberico Denia.

Il primo bilancio delle tre partite del girone per gli azzurrini è sicuramente positivo con la qualificazione conquistata dopo le prime due partite ed una buona prestazione, forse la nazionale italiana meritava la vittoria, proprio contro la Spagna.

La partita di ieri sera serve per svolgere una serie di considerazioni sul calcio italiano, oggetto in questi giorni, per la nazionale maggiore, di una rivoluzione i cui esiti ad oggi appaiono imprevedibili.

L’intervento di sostegno del Ministro Abodi

C’è molta fiducia, c’è molto entusiasmo sulle scelte del presidente federale ma la calma e il ragionamento imporrebbero cautela e non dichiarazioni come quelle rilasciate dal Ministro dello Sport Andrea Abodi.

Abodi, intervenuto a Roma alla cerimonia di avvio dei lavori di riqualificazione del Centro tecnico Federale della Federbocce, ha mostrato apertamente grande entusiasmo per la scelta di Gattuso operata da Gabriele Gravina.

Ecco le sue parole: “Rino Gattuso è una persona di grande cuore, ha dimostrato competenza dal punto di vista tecnico e lo fa con passione che gli riconosco da tempo. Io comunque faccio il tifo per lui, per la maglia azzurra e per chi la indossa e ha il piacere di indossarla”.

L’intervento in tale direzione era ovviamente atteso visti i buoni rapporti esistenti tra il ministro e il presidente federale. Quello che conta e quello che conterà nel fine estate/autunno della nazionale italiana saranno i risultati e le scelte che il nuovo selezionatore opererà nelle convocazioni e nelle squadre che manderà in campo.

Valorizzare il lavoro di Carmine Nunziata con le giovanili azzurre

Tornando all’Under 21 messa in campo da Carmine Nunziata, cosa hanno detto queste tre gara in Slovacchia?

È probabile che Carmine Nunziata sia stato capace di trovare qualche buon difensore che da in po’ di tempo in Italia scarseggiano.

La capacità difensiva della sua squadra, sino ad ora, anche in qualche difficile momento delle tre gare è parsa certamente migliore di quella mostrata dalla nazionale maggiore.

La ricerca di un gioco più verticale è stata evidente soprattutto in alcuni tratti del confronto.

Chi segue il calcio da qualche anno sa che questa è stata una caratteristica costante del calcio italiano: grandi difese e velocità nelle azioni di rimessa. Al contrario non ci appartiene tanto quel gioco involuto, lento e stereotipato che parte dal basso e che spesso finisce per favorire gli avversari.

Certo eludere il pressing chiamando la squadra avversaria ad attaccare i portatori di palla potrebbe rappresentare un vantaggio nella creazione di spazi in mezzo al campo e sulle ali ma per fare questo occorrono portieri, difensori e mediani con ottime capacità di palleggio.

Questo è un tasto dolente che si vede ripetuto un po’ in tutte le nostre rappresentative che per lentezza, mancanza di un adeguato fondamentale del palleggio rischiano quasi sempre nelle uscite dal basso.

Altra carenza del momento è quella che riguarda le punte dove le scelte sono poche e spesso è difficile assortire nelle convocazioni giocatori con caratteristiche diverse ma complementari che possa poi costruire un gioco credibile. Mancano attaccanti che sappiano puntare l’avversario per superarlo, si ricorre troppo spesso al passaggio laterale e addirittura all’indietro.

In questa fase eliminatoria delle tre reti messe a segno dall’Under 21 solo una è stata realizzata da una punta, Baldanzi, che si spera di recuperare, dopo l’infortunio rimediato nella gara con la Slovacchia, per la gara di domenica dei quarti di finale contro un avversario che sarà sicuramente uno tra Germania e Inghilterra.

C’è da lavorare quindi per la nazionale maggiore, i cui difetti ricalcano quelli visti anche nell’Under 21 su cui Carmine Nunziata si vede ci sta lavorando e che testimoniamo di un movimento in difficoltà che necessita di una ricostruzione partendo dai giovani calciatori.

I facili entusiasmi, quindi, non garantiranno nulla, serve determinazione, una seria focalizzazione al risultato nelle sei partite che restano da giocare per essere sicuri di arrivare almeno secondi e preparare nel miglior modo possibile la roulette dei playoff.

Bonucci e Steph Houghton

Quanti campioni del mondo nello staff di Gattuso

Dovremmo parlare anche dello staff scelto da Gattuso o forse da Gravina che non lascia tranquilli a partire da Buffon che già ha fatto parte del team Italia, gestione Spalletti.

È normale che un campione del mondo faccia sapere prima di una possibile scelta così importante come quella del selezionatore, che si sarebbe dimesso se fosse tornato Roberto Mancini?

Pensiamo proprio di no.

Come non è normale che Bonucci si sia reso protagonista di un intervento, regolare ma imprudente (esistono chiaramente sanzioni quando l’intervento è imprudente) in una partita amichevole disputata per beneficenza ai danni di una collega/avversaria?

L’osservazione non è amplificata dal fatto che si trattasse di una donna ma solo perché la carriera di Leonardo Bonucci è stata costellata di questo tipo di interventi, soprattutto in maglia bianconera quando lui e Giorgio Chiellini hanno goduto di una sorta di impunità su questo modo di giocare a calcio.

L’agonismo è alla base degli sport di contatto, è una componente da sempre del gioco del calcio ma l’essere naturalmente scorretti è quanto di più lontano dal calcio stesso.

Ed ora Bonucci è nello staff di Gattuso.

Si occuperà della difesa?

Trasmetterà ai convocati questo suo modo di essere?

La domanda finale riguarda Cesare Prandelli, in attesa di sapere quali compiti saranno affidati a Zambrotta, ma cosa ci fa uno come lui in mezzo a queste figure o figurine anche se campioni del mondo da giocatori?

Qualcuno zelante risponderà che il suo incarico riguarderà i vivai, le giovanili azzurre ma lui è sempre stato un signore del calcio, un tecnico di qualità, una persona seria e quindi come potrà preparare il terreno a Gattuso e Bonucci che poi parleranno alle giovani speranze di tackle al limite, di interventi imprudenti, di sceneggiate in campo per confondere gli arbitri, cosa che in Europa riesce poco, di atteggiamenti che con lo sport hanno davvero poco in comune?

Gli interrogativi sono tanti, le difficoltà saranno anche di più, ci si augura che la nazionale maggiore ritrovi la sua strada ma che lo faccia attraverso un gioco credibile senza scorciatoie, senza cattiveria ma con il sano agonismo che ha sempre contraddistinto la nazionale italiana.