Le semifinali di ritorno di Champions a tre giornate alla fine del campionato con il Napoli che oggi ha ripreso gli allenamenti con la speranza di recuperare l’infortunato Lobotka e di avere qualche altra buona notizia dall’infermeria.
Lo slovacco potrebbe aver subito solo, si fa per dire, una contusione durante la gara di Lecce, dove per larghi tratti il direttore di gara ha concesso alla squadra pugliese un gioco duro a volte anche inutilmente violento.
Lautaro Martinez giocherà in Champions
Al contrario dalla sponda milanese già stamattina è trapelata la notizia che Lautaro Martinez, uscito a Barcellona durante la gara d’andata, sarà regolarmente in campo da titolare, dopo una settimana di lamenti, nella gara di ritorno con i blaugrana che stabilirà senza appello chi andrà in finale in quest’edizione della Champions.
Va detto che il nostro calcio e tutto il mondo che lo circonda vive un momento non particolarmente felice.
La nazionale maggiore è alla ricerca di un’identità, le squadre italiane presenti nelle competizioni europee di questa stagione sono riuscite nell’intento di perdere la quinta squadra in Champions, la serie A ha dato vita ad un campionato equilibrato al vertice tendente ad una certa mediocrità, gli incidenti/scontri con annesso decesso dei giorni scorsi hanno una volta di più mostrato una tensione non giustificabile tra le tifoserie, gli addetti ai lavori hanno straparlato e continuano a farlo senza equilibrio, con poco acume e soprattutto con un linguaggio inaccettabile.

L’allenatore tedesco del Barcellona Flick
In ogni caso stasera al Meazza l’Inter si gioca buona parte della sua stagione contro un’avversaria scomoda, difficile, talentuosa ma anche perforabile per un atteggiamento difensivo che lascia qualche dubbio sulla gestione tecnica di Hans-Dieter Flick.
L’allenatore tedesco ha rivitalizzato il Barcellona che è in testa alla Liga e si avvia a vincerla. Ha costruito una vera macchina da gol, come dimostra il cammino della squadra in Champions, che nella partita d’andata contro l’Inter è apparsa per lunghi tratti straripante, quasi impossibile da fermare.
Il suo sistema di gioco ha però una volta di più dimostrato che se l’allunghi da una parte la coperta diventa corta dall’altra. La difesa, dove pure gioca un giovane prodotto dalla cantera catalana di grande valore, Pau Cubarsì, è apparsa facilmente perforabile, troppo scoperta, in affanno in molte occasioni.
È una questione di equilibrio ma è anche una questione pratica: dire dobbiamo fare sempre una rete in più del nostro avversario ci può stare ma pensare che in una partita di calcio questo poi accada in ogni occasione è quanto meno azzardato.
La partita di questa sera probabilmente sarà diversa da quanto visto all’Olimpico del Montjuic, potrebbe permanere l’equilibrio costringendo le due squadre ai supplementari e anche oltre.
Se invece dovesse prevalere ancora l’idea di segnare più dell’avversario potremmo ad assistere ad uno spettacolo gradevole ma non ad una bella partita di calcio.
Quella di Barcellona in fondo è stata una gara da circo che poco ha a che fare con il gioco del calcio.
Certo sei gol restano uno spettacolo gradevole per molti ma vanno considerati gli errori che li hanno generati che le due squadre, forti come sono, dovrebbero essere capaci di evitare.
A San Siro ci sarà anche un incasso enorme, si parla di 13 milioni di euro.
Si tratta di un’ulteriore dimostrazione di come una partita alla fine abbia poco di sportivo ma la sua ragione d’essere sia stata soverchiata dal fattore economico che non garantisce il senso sportivo che l’evento dovrebbe sempre avere.
Il campionato, Conte e le dichiarazioni di Spalletti
Tornando al Napoli e ai temi del campionato va notato come le voci, le certezze mostrate da molti sulla posizione di Antonio Conte, atre giornate dal termine della stagione, invece di calmarsi si sono ancor di più sbilanciate.
Nessuno pensa e dice che Conte potrebbe andar via per qualche dissenso con la società. Al contrario si insiste sulle offerte che gli avrebbero fatte alcune società, italiane, per portarlo via da Napoli.
Nel frattempo l’ex Luciano Spalletti ha dichiarato a Bruno Vespa in Rai che dopo il suo addio al Napoli non ha più sentito Aurelio De Laurentiis, dichiarando di fatto che il loro rapporto professionale si è interrotto drasticamente.
La storia quindi si starebbe ripetendo con Antonio Conte?
Se il tecnico già oggi avesse deciso di andar via, qualunque sia il risultato finale, commetterebbe un errore.
Le vicende legate al calciomercato di gennaio non erano prevedibili, le manovre legate alla sostituzione di Kvaratskhelia non erano facili si potessero realizzare in poco tempo, come lo stesso Conte ha pubblicamente dichiarato.
Lo sforzo fatto dalla società in estate, volto alla ricostruzione della squadra, è sicuramente riuscito visto il rendimento del Napoli. Si tratta di un’operazione solo iniziata che va portata avanti tenuto anche conto della oramai sicura partecipazione degli azzurri alla prossima Champions League.
Se Conte lasciasse il ponte di comando abbandonerebbe una costruzione avviata proprio da lui mentre potrebbe continuare il suo lavoro in una piazza che lo ritiene l’unico vero fautore dei risultati conseguiti sino ad oggi.
Dal Maradona al Meazza quindi le pentole bollono e mentre l’Inter si gioca l’accesso alla finale a Napoli tocca al presidente De Laurentiis spegnere e raffreddare la temperatura. Ci si attende che lo faccia quanto prima se non dovesse già averlo fatto.