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L’impatto economico del calcio italiano

Al festival del calcio 2025 si tirano le somme della stagione appena conclusa e si parla di prospettive future

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Ha preso il via ieri a Parma la seconda edizione del Festival della serie A, una manifestazione ricca di eventi e ospiti di prestigio, protagonisti di riflessioni e dibattiti sul mondo del calcio.

La kermesse nella giornata di apertura è stata l’occasione per fare un primo bilancio dell’annata calcistica appena conclusa, per quanto riguarda in particolare il pubblico coinvolto e le prospettive future di sviluppo.

Calcio italiano, spettatori in aumento

Al termine della Serie A 2024/2025 si sono registrati dati molto positivi per quanto riguarda l’affluenza di pubblico negli stadi, con una media di quasi 31mila spettatori a gara e un tasso di riempimento degli impianti pari al 92%, in aumento rispetto all’83% della precedente stagione e quasi ai livelli degli anni ’90, quando la Serie A superava la media di 35mila spettatori a partita.

Pubblico

In termini di numero di tifosi allo stadio grande contributo hanno dato Milan e Inter, con la media rispettivamente di 71mila e 70mila spettatori, insieme alla Roma che ha visto l’olimpico riempito mediamente da 62mila spettatori a match e al Napoli con i suoi 50mila tifosi a partita.

All’incremento della percentuale di riempimento degli stadi hanno contribuito in maniera importante diverse squadre, e sono ben 14 su 20 quelle che hanno migliorato la performance della passata stagione, con un riferimento particolare alle percentuali superiori al 96% raggiunte da Cagliari, Juventus, Como e Atalanta.

L’apporto delle TV

La crescita degli spettatori della Serie A si è confermata anche a livello generale, considerando gli spettatori TV oltre a quelli presenti allo stadio: dai dati disponibili è emerso che al termine del campionato 2024/2025, grazie anche alle 150mila ore di copertura televisiva, i tifosi che hanno seguito la Serie A sono stati complessivamente circa 700 milioni. L’incremento è notevole nel suo complesso rispetto agli anni precedenti (+ 75% rispetto alla stagione 2021/2022), ma comunque minore per quanto riguarda il segmento degli spettatori televisivi se rapportato solo alla scorsa stagione  . 

Luigi De Siervo

Luigi De Siervo

Nel corso della prima giornata del Festival l’AD della Lega Serie A Luigi De Siervo ha ovviamente espresso soddisfazione per i risultati raggiunti dal nostro massimo campionato: “L’equilibrio competitivo ha mantenuto alta la suspense, coinvolgendo tifosi in ogni parte d’Italia e del mondo. L’entusiasmo – ha proseguito De Siervo – si è riflesso sia negli stadi, spesso gremiti nonostante le carenze infrastrutturali, sia davanti agli schermi, con l’audience totale dei broadcaster in linea con quella della scorsa stagione, al netto dei pirati che continuano a vedere le partite illegalmente nonostante gli sforzi fatti per bloccarli”.

Certo i risultati raggiunti sono ancora inferiori all’affluenza e al tasso di occupazione degli impianti fatti registrare dalla Premier League inglese e dalla Bundesliga tedesca (40mila spettatori di media, con il 99% di tasso di occupazione degli stadi), ma confermano comunque l’interesse esistente per il nostro campionato e le sue potenzialità di ulteriore crescita.

Il problema stadi

E’ evidente, come è peraltro emerso nel dibattito svoltosi nella prima giornata della manifestazione parmense, che in questo contesto risulta fondamentale il tema del rinnovamento degli stadi (anche in vista del prossimo torneo di Euro 2032 che si svolgerà in Italia).

L’importanza dell’argomento è stata evidenziata anche dallo studio “Dentro e fuori dal campo: lo sport che muove l’Italia”, un approfondimento dedicato al calcio da parte dell’Osservatorio sullo Sport System Italiano di Banca Ifis.

Stadio e soldi

Il focus, presentato ieri al Festival della Serie A, ha evidenziato che il gap della Serie A rispetto ai tornei top d’Europa deriva anche dalla minore redditività di stadi vecchi (con una età media di oltre 70 anni) che fanno perdere al sistema calcio italiano mediamente circa 300 milioni all’anno di potenziali entrate, ed ha sottolineato che per ridurre e azzerare lo svantaggio rispetto agli altri paesi è fondamentale valorizzare il patrimonio del calcio italiano con investimenti appropriati.

In questa ottica, Banca Ifis ha preso in esame 14 progetti di rinnovamento degli stadi predisposti dai club – tra cui quelli di Milano, Lecce, Bologna e Firenze – individuandone l’impatto “industriale” in 4,4 miliardi di investimenti complessivi e 24mila posti di lavoro.

Dati importanti, che confermano il grande impatto economico (attuale e potenziale) del sistema calcio riportato dallo studio di Banca Ifis:  oltre 11mila società attive nel settore, con un giro d’affari complessivo nel 2024 di 6,2 miliardi,  benefici di circa 4,4 miliardi per i produttori di abbigliamento e attrezzature, 6,9  miliardi di spesa nel settore del turismo sportivo, oltre a un giro di affari di 17,3 miliardi per l’industria dei media e del betting legale ed a 5,7 miliardi di benefici sociali.

Complessivamente, un movimento da oltre 40 miliardi di impatto economico.