Lo stadio Mapei Stadium – Città del Tricolore di Reggio Emilia sarà lo scenario per l’ultima panchina in nazionale di Luciano Spalletti.
L’esonero del ct da parte della Federazione ci può stare, la Nazionale rischia di saltare il terzo mondiale di seguito, un evento che certificherebbe lo stato comatoso del calcio italiano.
È la modalità però che non ci pare adeguata.

Il presidente dalla F.I.G.C. Gabriele Gravina
Paga Spalletti e il presidente Gravina si nasconde
Pare che sia stato proprio Spalletti a chiedere di andare in conferenza stampa e annunciare il proprio esonero ma questo particolare non salva la posizione della Federazione e per essa quella del presidente federale.
Chi esonererà Gabriele Gravina?
Quando si deciderà qualcuno a mandarlo a casa questo presidente che è sembrato inadeguato sin dal primo momento della sua elezione?
Certo nessuno si è fatto avanti per creare un dualismo alle scorse elezioni e questo la dice lunga sulla posizione che Gravina occupa all’interno della F.I.G.C..
Si potrebbe dire che la situazione in cui versa la Federazione rispecchia punto per punto quella del calcio italiano: un caos male organizzato con pochissime idee e molto confuse.
Gravina peraltro non ci ha messo neanche la faccia, durante la conferenza stampa di Spalletti era seduto nelle ultime file, quasi si nascondeva il presidente.
La sua posizione è inqualificabile e nessuna iniziativa che lui penserà di intraprendere da oggi in avanti la potrà mai giustificare.
Fossi Ranieri o chi altri sarà contattato ci penserei almeno tre volte prima di accettare di avere a che fare con una persona simile.
Detto questo, torniamo a parlare brevemente di Luciano Spalletti.
La sua avventura sulla panchina della nazionale è stata molto altalenante.
Quello che si è potuto capire è che non si sia bene adattato alla funzione di selezionatore che è un compito davvero molto diverso da quello dell’allenatore che tutti i giorni lavora con la squadra.
Oggi si parla di serie incomprensioni con lo spogliatoio già agli Europei.
A Spalletti si possono addebitare solo gli atteggiamenti propri del suo carattere, alcune indecisioni e forse alcune scelte conservative che non ha fatto che avrebbero consentito un ringiovanimento della squadra senza snaturarla del tutto al punto di offrire alcune prestazioni del tutto incomprensibili.
È giusto dire, però, che tutti possono sbagliare e che di sicuro il tecnico toscano ci ha messo l’anima nel cercare di ricostruire una squadra lasciata nel guado da Roberto Mancini.
Cosa accadrà adesso?
Dopo la partita di stasera che non si sa con quale piglio sarà affrontata da una squadra apparsa all’Ullevaal Stadion di Oslo smarrita, inconcludente, priva di determinazione, disequilibrata ed in balia di una nazionale, quella norvegese, che occupa appena il 38° posto nella classifica della Fifa.
Abbiamo sentito elogi ed espressioni di grande stima di una squadra che in sostanza ad oggi nelle qualificazioni mondiali ha rimediato tre vittorie e una differenza reti di +10 ma che in Israele sino al 60° era sull’1 a 1 ed alla fine, pur vincendo 4 a 2, ha rimediato ben due reti dalla nazionale israeliana.
Il calcio italiano deve ripartire per una sua seria rifondazione dalla difesa, un po’ come ha fatto Antonio Conte con il Napoli.
Per decenni i migliori difensori sono stati quelli italiani, oggi latitano, sono pochi, forse ci sarebbero anche giovani promettenti ma difficilmente vengono mandati nella mischia.
La Federazione sembra attaccata all’idea di affidare la barca a Claudio Ranieri, una persona di grande qualità che è anche un allenatore di valore.
Siamo sicuri che al fianco di Gravina possa esprimere le qualità mostrate quest’anno, ancora una volta, a Roma dove i Friedkin gli hanno dato davvero carta bianca?

Il capo delegazione Gianluigi Buffon
La mossa migliore sarebbe che il Coni commissariasse la FIGC, detronizzando Gravina e mettendo al suo posto transitoriamente un uomo di campo, una persona esperta, allontanando anche Buffon, oggi capo della delegazione azzurra che pare abbia remato in silenzio contro la gestione di Spalletti.
C’è bisogno di pulizia per sperare di risalire la china ed evitare di mancare ancora una volta l’appuntamento con i mondiali che quasi certamente la nazionale italiana si dovrà guadagnare passando per i playoff, una sorta di roulette russa complicata che ci ha visti soccombere di recente.
Stasera si chiuderà quindi l’era Spalletti.
In serie A probabilmente il tecnico, se ne ha voglia, potrebbe trovare abbastanza presto una collocazione.
Una squadra allo sbando con giocatori che non sono da queste prestazioni

La formazione della nazionale italiana scesa in campo ad Oslo
Si chiede a questo gruppo di giocatori che hanno mostrato il peggio delle loro capacità, pensiamo a Tonali, Barella, Di Lorenzo, Retegui, Rovella, Bastoni etc. di avere un ultimo sussulto di orgoglio, di mettere in campo anche le energie che non sentono di avere per consegnare, almeno sulla carta al nuovo selezionatore, una flebile speranza, una possibilità su 100 di poter ribaltare una situazione che senza fare tragedie, si tratta sempre di uno sport, è davvero imbarazzante, inopinata e soprattutto inqualificabile.
Poi la nazionale riprenderà il suo cammino a settembre e forse l’aria fresca del primo autunno potrà portare ristoro e nuova coesione sempre che si faccia l’opportuna pulizia.