Napoli – Genoa 2-2 azzurri col fiato sul collo

Lukaku in difficoltà in contrasto

Azzurri adesso col fiato sul collo. La classifica recita Napoli 78, Inter 77. Questo dopo il match di ieri sera al Maradona fra il Napoli di Antonio Conte ed il Genoa di Patrick Vieira.

Genoa certamente arrivato al Maradona con le intenzioni ben chiare nonostante la classifica più che tranquilla: rendere difficile la vita ai partenopei cercando di gestire palla e pressare gli avversari in ogni zona del campo. 

I liguri ci riescono ed escono dal Maradona con 1 punto, tanto bello quanto inutile per loro. Napoli che invece adesso vede l’Inter avvicinarsi a due giornate dal termine. I nerazzurri vincono in casa con il Torino ed il Napoli che non va oltre il pari conserva un punticino di vantaggio in classifica.

Eppure Lukaku aveva aperto i giochi con il suo tredicesimo gol in campionato su assist manco a dirlo di McTominay. Ma l’aggressività del Genoa ha dato i suoi frutti. Pari con sfortunato autogol di Meret.

Nella ripresa dopo averci provato più volte, il Napoli passa ancora una volta con l’uomo della provvidenza. Raspadori raccoglie un altro assist dello scozzese e manda in delirio il Maradona che poi si spegne quando su una dormita generale della difesa Vasquez trova il pari. 

Il destino è ancora tutto nelle mani del Napoli di Antonio Conte che dovrà superare gli scogli Parma e Cagliari per raggiungere il paradiso. Non sarà semplice. La sensazione è che si arriverà con ogni probabilità ad assegnare lo scudetto all’ultima giornata. 

L’Inter dovrà vedersela con Lazio, ancora in corsa per un posto in Champions League e Como, che arriva da sei vittorie consecutive.

Con 6 punti pochi calcoli, il Napoli sarebbe campione d’Italia. Quello che è certo è che il finale di campionato che stanno regalando Napoli ed Inter non è adatto ai deboli di cuore. 

McTominay brilla, Raspadori anche

Meret 5: lento sui rinvii palla al piede, poco preciso in molte occasioni. Sfortunatissimo sull’autogol cha vale il primo pareggio ligure. Forse la prima insufficienza della stagione.

Di Lorenzo e Lukaku esultano con i compagni

Di Lorenzo 5.5: spinge sulla sua corsia d’appartenenza ma non sempre con la solita brillantezza. In fase difensiva copre abbastanza bene con grinta e sudore ma sul primo gol è forse lui a perdere la marcatura di Ahanor

Rrahmani 6: non si comporta male. Copre prendendo le giuste misure a Pinamonti. Merita la sufficienza.

Olivera 5.5: ancora centrale viste le assenze del Napoli. Non gioca una brutta partita anche se un paio di volte rischia grosso con passaggi corti. Sul gol del pari definitivo però poteva e doveva fare sicuramente meglio. 

Spinazzola 6.5: spinge e si esibisce anche in un paio di sgaloppate importanti. Non ha il passo dei bei tempi ma quando ingrana la marcia può dire ancora la sua. Dal suo piede nascono sempre cross pericolosi.

Anguissa 6: se la gioca sempre. La maglia a fine gara è sempre sudata. Qualche errore glielo si perdona sempre perché intensità e quantità non mancano mai. Sottoporta ha una palla che deve scaraventare in rete con tutta la sua forza ma non la prende bene ed è praticamente un passaggio per Siegrist

Lobotka s.v.: gioca 11 minuti e poi è costretto al cambio forzato per l’ennesimo infortunio.

McTominay ancora il migliore degli azzurri

McTominay 7.5: quantità e soprattutto qualità. Rapidità di pensiero fuori dal comune. Si esibisce in una rovesciata che può mandare giù lo stadio. Suoi i due assist vincenti per i gol dei compagni di squadra. È ancora una volta il migliore perché ancora una volta non sbaglia nulla.

Politano 6.5: sudore, intensità, velocità, dribbling e anche tiro. Oltre alle solite pennellate in mezzo. Gioca la sua più che onesta gara e meriterebbe anche il gol che purtroppo non arriva.

Il gol di Jack Raspadori

Raspadori 7: è l’uomo della provvidenza. Quando c’è bisogno di lui Jack risponde presente. Era successo col Venezia, era successo a Lecce e succede anche contro il Genoa. McTominay inventa, lui raccoglie, scatta e deposita in gol. Peccato che stavolta il sesto gol in campionato non valga i 3 punti.

Lukaku 6.5: segna e il fatto che il Napoli non si prenda i 3 punti fa notizia. Nei suoi precendeti 12 gol gli azzurri avevano sempre fatto bottino pieno. Fatica spesso a tenere palla fra i piedi ma è bravissimo a costruirsi sia il gol, di fisico, che un’altra occasione con tiro da fuori parato. 

Male Billing, Neres troppo tardi

Gilmour 6: subentrato al ’11 a Lobotka sostituire Lobotka è impresa ardua. Lui può farlo ma la differenza di qualità ad oggi è ancora visibile. Può crescere tanto e diventare importante l’anno prossimo.

Billing 5: subentrato al ’80 a Raspadori Conte lo inserisce per dare più copertura. Si trova lui su Vasquez quando il genoano insacca alle spalle di Meret. Uno con la sua altezza può e deve anticipare il difensore avversario. Ha poi sulla testa la palla che può mandare in delirio il Maradona ma fallisce di poco il gol vittoria. 

Neres s.v.: subentrato al ’88 al posto di Politano

Conte vuole il tricolore

Antonio Conte 5: il volpone Antonio stava per farne un’altra. Prendersi la vittoria contro il Genoa sarebbe stato come intravedere un pezzo di scudetto cucito sul petto. 

Conte e Vieira prima del match

Il Napoli gioca una buona gara e quasi ci riesce. Ma dinanzi a sè trova un Genoa agguerrito e combattivo. 

Il cambio di Billing per Raspadori forse è un pò troppo tardivo. Sfortuna poi vuole che sia proprio il gigante partenopeo a trovarsi su Vasquez al momento del pareggio ligure.

Il lavoro del tecnico sarà fondamentale questa settimana. Lavorare prima sulla testa dei calciatori che dovranno scendere in campo a Parma consapevoli che il destino è ancora nelle proprie mani e che ora il bonus pareggio che il Napoli si era guadagnato è stato giocato. 

Lo scudetto non era vinto l’altro ieri quando, troppo frettolosamente, si parlava già di come organizzare il pullman scoperto per i festeggiamenti in città ma non è neanche perso oggi, quando a Napoli c’è un aria di disfattismo totale.

Mancano 180 minuti, il Napoli lo sa. Conte lo sa. Ed il tecnico leccese vuole fare all-in senza calcoli di alcun tipo. 

Piccinini da incubo

Arbitro Piccinini 4: serata da incubo per il fischietto di Forlì. Ammonizioni tardive per i calciatori rossoblù che perdono tempo ed in continuazione provocano gli avversari.

Manca un rigore netto per il Napoli per tocco di mano di Venturino non sanzionato e neanche richiamato dal Var. 

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