L’Under 21 conquista i quarti di finale agli Europei di categoria con due vittorie per 1 a 0 e grazie ad una strenua difesa del risultato in entrambe per le partite, quella con la Under 21 romena alla prima gara del girone e quella con i padroni di casa della Slovacchia.
In quest’avvio di torneo dell’Under 21 è sembrato rivedere il calcio italiano di qualche anno fa.
Acquisizione del vantaggio e difesa ad oltranza dello stesso quando i meccanismi della squadra non sembrano funzionare al meglio.
Con la Slovacchia l’Under 21 azzurra di Carmine Nunziata ha sprecato tanto in costruzione, ha commesso tanti errori banali che non sono giustificabili per il proprio livello tecnico e per il valore dell’avversario che si sono trovati ad affrontare.
Di positivo, oltre al risultato, ci sono però altri due aspetti: la voglia di lottare e l’umiltà di capire che se una partita non la puoi stravincere la devi controllare al meglio e portare a casa il miglior risultato possibile senza subire goleade da nazionali Under 21 che sono/sarebbero lontane dal valore di quella italiana.
Dall’Under 21 alla nazionale maggiore, parla Buffon
Allo stadio di Trnava in Slovacchia era presente anche Buffon che a fine partita ha anticipato l’ingaggio per la nazionale maggiore di Gennaro Gattuso, arrivato nella giornata di oggi.
Sarà stata la scelta giusta o forse come ha detto in qualche modo, proprio lo stesso Buffon, la meno peggio?
È giusto pensare di affidare la nazionale italiana ad un allenatore che non è la prima scelta ma forse neanche la seconda e la terza?
Le riflessioni su un progetto innovativo e che guarda al futuro di cui ha parlato il presidente Gravina sono quelle che hanno portato ad una mezza rivoluzione affidata a uomini che di fatto hanno il solo merito di aver fatto parte della rosa dei Campioni del Mondo.
Riteniamo che sarebbe stato più utile affidarsi a professionisti di comprovata capacità per affrontare l’attuale situazione che si presenta molto compromessa per la qualificazione al prossimo Mondiale.
Il presidente ha parlato della necessità di avere nello spogliatoio un motivatore. Questo ha indotto a scegliere Gattuso che vanta questa qualifica conquistata quando giocava ma che da allenatore nella sua carriera, almeno sin qui, non sembra averla messa in mostra.
La responsabilità di Gabriele Gravina
La responsabilità di questa scelta è comunque solo del presidente federale e dei suoi consiglieri, se le cose dovessero andare male ci si augura che la federazione e il Coni intervengano nel caso in cui Gravina non abbia ancora una volta il buon senso di andarsene e lasciare il campo a soluzioni diverse che possano rilanciare davvero il calcio italiano.
È ovvio che ci si augura, pur se non vi è fiducia, che Gattuso faccia bene e la ragione che fa propendere per questo risultato e che non basta scegliere dei campioni del mondo per risolvere i problemi tecnici ma è necessario offrire certi incarichi a chi ha guadagnato nel tempo con i risultati la considerazione necessaria per occupare una panchina di prestigio come quella della nazionale italiana.
Questo non significa sbarrare la strada ai giovani ma valutare con attenzione le scelte che si compiono anche nei confronti dello stesso allenatore che sarà il primo ad essere additato come il responsabile in caso di fallimento.
Gattuso, Bonucci, Buffon e l’offerta fatta a Cesare Prandelli di un ruolo inedito sembrano tutte mosse che un presidente in carica, da ben sette anni, ha messo in campo ancora una volta per delimitare la propria responsabilità.
Il calcio italiano non attraversa uno dei suoi migliori momenti ma di sicuro non merita una scelta che qualcuno ha definito la meno peggio.

Cesare Prandelli dopo essere stato ct rientra in nazionale con un nuovo incarico
Il rischio che la nazionale italiana fallisca la qualificazione per la terza volta consecutiva alla fase finale del mondiale, come si diceva, esiste ed è grande come una casa.
È difficile pensare, infatti, ad una rimonta per il primo posto anche alla luce di una differenza reti critica nei confronti della Norvegia; bisognerà vincere tutte le a partire da settembre in poi per garantirsi il secondo posto nel girone ed accedere agli spareggi che nel recente passato ci hanno condannato all’esclusione.
A tutto questo si aggiunge il poco tempo a disposizione e l’atavico ritardo nelle prime partite di settembre dovute alla preparazione delle squadre per il campionato che quest’anno parte anche con una settimana di ritardo rispetto al recente passato.
Insomma è una situazione complicata quella affidata a Gennaro Gattuso.
Le prime convocazioni di fine agosto serviranno a capire con quale sistema di gioco il neo ct intenderà far ripartire la nazionale.