A centrocampo è Mctomania

Il gol scudetto di McTominay

Archiviati i portieri e i difensori è ora di passare al centrocampo azzurro.

Da sempre ruolo fondamentale nel calcio, forse il più bello, quello da cui passano tutti i palloni, sia in fase difensiva che offensiva, il centrocampo partenopeo quest’anno si è particolarmente distinto ed è stato il perno principale della squadra di Conte.

Se sono mancati rispetto al passato un pò di gol dall’attacco è perché quei gol sono stati i centrocampisti a farli. McTominay e Anguissa su tutti hanno contribuito in maniera importante con 18 gol in due.

Vediamo insieme nel complesso quale è stato l’apporto di ognuno dei centrocampisti del Napoli.

I nuovi arrivati, Scott su tutti

Hasa: solo ventunenne è stato prelevato dal Lecce nel mercato di gennaio. Sulla sua strada ha trovato un centrocampo rodato che poi con l’ulteriore innesto di Billing gli ha precluso ogni possibilità di trovare spazio in quest’annata dello scudetto.

Manna non è uno sprovveduto e se ha voluto prenderlo a tutti i costi è perché ha intravisto in questo ragazzo un talento cristallino.

Bravo nel dribbling, Hasa è un trequartista che può fare anche la mezzala o l’esterno d’attacco. Premesse e qualità ci sono. Se resterà in azzurro dovrà aspettare pazientemente il suo turno col lavoro ed il sacrificio in allenamento.

Sarà valutato da Conte nei ritiri di Dimaro e Castel Di Sangro e poi verrà presa una decisione sul suo futuro. Mandarlo in prestito a farsi le ossa potrebbe forse essere la soluzione più giusta ma, dovesse restare, magari qualche occasione potrebbe anche averla viste le quattro competizioni che il Napoli dovrà affrontare.

Billing: arrivato in prestito a gennaio dal Bournemouth, Philip Billing ci ha messo un bel pò di tempo prima di trovare la forma migliore ed ingranare la marcia.

Titolare per la prima volta nella sconfitta di Como a marzo, è apparso però un calciatore affidabile e anche bravo sui calci di punizione.

Da quel momento è entrato molto più nelle rotazioni di Conte che ha iniziato a prenderlo in considerazione per il centrocampo partenopeo.

La gioia di Billing al gol del pari contro l’Inter

Una settimana più tardi ha scaldato cuore e anima dei quasi 60.000 presenti al Maradona siglando il gol del pari contro l’Inter al minuto 87, che ha permesso agli azzurri di restare attaccati al treno scudetto fino alla fine della stagione e che gli vale certamente mezzo punto in più in pagella.

Nel complesso un buon giocatore che ha dato ciò che poteva e che è risultato utile alla causa. Difficilmente verrà riscattato e altrettanto difficilmente verrà però dimenticato all’ombra del Vesuvio.

Gilmour: scozzese prelevato dal Brighton in cui con De Zerbi in panchina aveva impressionato gli addetti ai lavori.

Gilmour il folletto scozzese

Voluto da Conte e dal suo staff, Manna è stato bravo a riuscire a prenderlo prima degli altri. Arrivato per fare il regista di centrocampo come vice Lobotka, Billy Gilmour è riuscito a ritagliarsi il suo spazio pian piano complici anche i diversi infortuni del centrocampo azzurro nel corso della stagione.

Il folletto scozzese ha giocato quindi sia al posto di Lobotka sia in alcune occasioni al suo fianco con un’intuizione di Conte che col doppio playmaker ha messo in difficoltà il centrocampo avversario.

Gilmour ha dimostrato di essere ancora acerbo sotto alcuni punti di vista ma di poter assolutamente far parte di questa squadra e di potersi pian piano ritagliare sempre più spazio. Non è ancora Lobotka per intenderci ma l’età è dalla sua parte.

McTominay: il film scudetto del Napoli è in imminente uscita. Siamo sicuri che grande spazio sarà riservato allo scozzese biondo del centrocampo azzurro che ha certamente cambiato le sorti del campionato.

Scott McTominay l’uomo in più

Al primo anno in azzurro, Scott McTominay, arrivato per 30 milioni di € dal Manchester United che incolpevolmente se lo è fatto soffiare da sotto il naso, è stato senza dubbio l’acquisto più importante della stagione 2024/2025 non solo del Napoli ma dell’intero campionato italiano.

Alla prima stagione ben 12 gol e non solo quelli. Classe, eleganza, portamento, visione di gioco, fisico e forza anche mentale. McTominay in campo ha dimostrato di saper leggere ogni movimento dei propri compagni di squadra ancor prima che loro stessi capissero cosa fare.

Ha dato vitalità e brio ad un centrocampo che dopo la vittoria scudetto con Spalletti in panchina, aveva smarrito la sua convinzione e la sua forza ed è stato decisivo sia come mezzala che come supporto per Lukaku in attacco.

A Napoli è diventato l’icona scudetto, il simbolo principale di questo tricolore conquistato con Antonio Conte in panchina.

Il gol scudetto diventato un tatuaggio

C’è chi si è tatuato il gol scudetto contro il Cagliari, fra l’altro splendido in semirovesciata, e chi, Mazzocchi ne sa qualcosa, ha inventato un marchio di fabbrica che si è cucito addosso dal primo momento e che ha fatto il giro del mondo, “McFratm”.

Se non è stato perfetto poco ci manca. Ma il voto che merita è assolutamente quello più alto possibile, il numero di Diego. Le pagine di storia da scrivere a Napoli per lui sono appena cominciate.

Il duo di centrocampo ancora Campione

Lobotka: non è forse stato decisivo come e quanto nell’anno dello scudetto di Spalletti. Ma è rimasto il perno principale del centrompo partenopeo.

Fulcro del gioco azzurro, tutti i palloni sono passati per i suoi piedi. Geometria, tecnica e visione di gioco fuori dal comune sono sempre state per tutto l’arco della stagione le caratteristiche principali che Stanislav ha messo in mostra.

Lobotka il faro del centrocampo azzurro

Quest’anno Lobotka non ha trovato mai la via del gol ma innumerevoli sono le azioni in cui ha creato le condizioni per arrivare col pallone sotto la porta avversaria.

Conte vuole assolutamente ripartire da lui e perderlo sarebbe un peccato. Il Barcellona è pronto all’assalto in estate e il calciatore andrà convinto sia da un punto di vista economico che tattico.

Non sarà semplice, anche perché trovare sul mercato un calciatore così non è propriamente facile, ma questa sarà la missione del trio Conte-Manna-De Laurentiis.

Anguissa: il camerunense dopo un’annata in chiaroscuro è tornato quello di due anni fa, se non addirittura migliore.

A forza fisica, atletismo, convinzione mentale e strapotere a centrocampo ha unito anche una certa propensione al gol e una fase di inserimento che mai aveva mostrato in azzurro.

6 le reti stagionali in 35 partite e tutte di pregevole fattura. Tutte fra l’altro importanti e contro avversari anche del calibro di Juventus e Bologna.

L’esultanza di Anguissa contro la Juventus

Frank Zambo Anguissa è al suo secondo scudetto in azzurro e oramai sembra destinato a lasciare. Il meglio con questa squadra sembra averlo dato e per quanto fatto va solo ringraziato. Le sirene arabe sono sempre più rumorose e trattenerlo a Napoli sarà difficilissimo.

Nel frattempo sotto la gestione Conte, Anguissa si è regalato la stagione più bella, emozionante, e decisiva della sua carriera. Chapeau.

Giudizio sul centrocampo azzurro: Hasa s.v.; Billing 7; Gilmour 7; McTominay 10; Lobotka 8; Anguissa 8.5

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